lunedì 6 gennaio 2020

Pettole tarantine

Pettole tarantine


Ingredienti:

  • 600 g di farina 00
  • mezzo cubetto di lievito di birra (14 g circa)
  • 500 ml miscela di acqua tiepida e latte
  • 1 pizzico di sale
  • 2 pizzichi di zucchero
  • buccia grattuggiata di 1 limone e di 1 arancia


Procedimento:
In una capiente ciotola aggiungete la farina,la buccia degli agrumi, il sale e lo zucchero e date una rapida mescolata. 
Nella miscela di latte e acqua aggiungete il lievito e fatelo sciogliere completamente ed iniziate a versarlo un pò per volta nella ciotola con la farina, mescolando con una frusta a mano, in modo da non creare grumi, fino a versare tutto il liquido.
Ora serve tutta la vostra forza, perchè l'impasto va sbattuto come vuole la tradizione tarantina con la mano, dovete proprio schiaffeggiare l'impasto per almeno 15 minuti buoni. Più lo schiaffeggiate più verranno gonfie e leggere le vostre pettole.
Non usate fruste elettriche, fruste a mano o planetaria, vi garantisco che non verrà lo stesso risultato.
Dopo che è stato lavorato a sufficienza va messo a lievitare.
Noi tarantini per tradizione prepariamo l'impasto il 21 novembre sera per poterli poi friggere la mattina prestissimo, intorno le 4/5 am.
Infatti il 22 novembre, Santa Cecilia, diamo noi tarantini inizio al periodo natalizio, facciamo l'albero di Natale, addobbiamo casa ed anche le strade ed i negozi vengono addobbati a festa, e la mattina appunto del 22 passano varie bande musicali di babbi natale per quasi tutte le zone della città, intonando le musiche tradizionali natalizie.
Quindi ritornando alla ricetta l'impasto va fatto lievitare per diverse ore coperto dalla pellicola alimentare e poi coperto con dei plaid per fare calore.
Dovrà risultare un composto simil pastella ma molto più spugnoso, pieno di bolle e ben soffice e soprattutto ben lievitato. Vi consiglio di utilizzare ciotole molto grandi per evitare che fuoriesca durante la lievitazione.


Prendete una padella bella alta e larga e non siate avari con l'olio, usate solo l'olio di semi, perchè l'olio evo tende ad appensantire le fritture.
Portate l'olio a temperatura circa 160/165° C. Usate un termometro da cucina, sennò fate la classica prova del manico del cucchiaio di legno, se immergendo la base del manico di legno nell'olio, ed intorno al manico inzia a friggere, significa che l'olio è arrivato a temperatura.
Con un cucchiaio prelevate un pò di impasto e lasciatelo cadere nell'olio, state attenti ad eventuali schizzi.
Non mettete nell'olio tanto impasto perchè rischiate che si abbassi la temperatura dell'olio e saranno anche più difficili da rigirare le pettole. 
Dovranno risultare ben gonfie e dorate. 
Spolverizzate con dello zucchero semolato e servite calde.
Sono una bontà unica.




N.b.
L'impasto delle pettole si presta ad essere usato anche in versione salata, aggiungendo pezzi di baccalà, o acchiughe, o olive, o pezzi di ortaggi vari lessi. Ma nell'impasto non inserite nè lo zucchero e nè la buccia dell'arancia.
Nella mia famiglia invece usiamo fare da sempre solo la versione dolce, ed oltre alle classiche pettole, facciamo quelle con l'uvetta sultanina rinvenuta nel rhum, oppure le pettole con le gocce di cioccolata.
Una squisitezza!
Si possono anche farcire con la crema pasticciera o con la nutella.

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